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Calce

chiesa sant'antonio alberobello
Calce

La calce aerea si ottiene dalla cottura, in forni di vario tipo, di roccia calcarea costituita prevalentemente da carbonato di calcio che, a temperature di circa 900/1000°C., libera circa la metà del suo peso sotto forma gassosa di anidride carbonica, diventando ossido di calcio comunemente detto CALCE VIVA.
Oggigiorno i forni più utilizzati sono quelli alimentati con combustibile di origine fossile, quali carbone, coke, pet-coke, gasolio, olio pesante, metano, ecc., tutti comunque provenienti da fonti non rinnovabili. Sono forni dalle grosse capacità produttive a scarico pressocchè continuo, dove la cottura avviene ad aspirazione forzata e ad alte temperature (1100-1200°C), di molto maggiori di quella ottimale. Oltre allo spreco energetico, tale calce "stracotta" rimane vitrea e poco porosa, con scarsa attitudine all'idratarsi in acqua, ottenendosene calci spente scadenti. Il metodo più adeguato e più sostenibile per avere una calce di qualità per l'edilizia, grassa, bianca e pura, in linea con i requisiti della architettura bioecologica, è quello di utilizzare combustibile legnoso naturale, proveniente da recupero di residui di potatura, silvicoltura, scarti di segherie per imballaggi, etc. in forni continui a tino verticale, ad aspirazione naturale e focolari laterali. In questi forni la legna, triturata grossolanamente, brucia nei focolari munite di apposite griglie, dove per caduta si ha la separazione delle ceneri.

L'aria calda di combustione, viene aspirata in modo completamente naturale all'interno del tino dove, per effetto "camino", le correnti ascensionali veicolano l'aria calda in alto, diffondendola tra i vuoti del pietrame, riscaldandolo gradualmente fino alle temperature di calcinazione ottimale di 900/1000°C., senza che il pietrame venga sporcato (assenza di ceneri) e senza sovracottura. Questo tipo di forno ormai è quasi scomparso, perchè comporta alti costi di manodopera specializzata ma, in Puglia, a Fasano (Br), esiste da oltre cinquant'anni un'azienda, la ADRIATICA LEGNAMI dove purezza e cottura appropriata del pregiato calcare locale sono ormai una realtà consolidata i cui prodotti, per la composizione esclusivamente naturale e per l'assenza dei leganti chimici, sono particolarmente indicati nella Bioedilizia.